Il bi test è un esame diagnostico che si effettua durante la gravidanza per valutare il rischio di alcune patologie del feto. In questo articolo scoprirai tutto quello che devi sapere sul bi test, come si fa e a che settimana della gravidanza farlo.
Bi Test: cos’è e cosa si vede
Il Bi Test è un esame di screening con il quale si analizzano le possibili anomalie cromosomiche del feto. Rientra tra i test non invasivi e viene eseguito direttamente sul sangue materno. Il bi test è in grado di stabilire la probabilità che il bambino possa presentare anomalie genetiche, le quali portano a:
- Sindrome di Down
- Trisomia 13
- Trisomia 18
- Sindrome di Turner
- Sindrome di Klinefelter
Bi test: quando farlo
Ora che abbiamo visto cos’è il bi test la domanda è: quando farlo? Questo esame viene effettuato solitamente tra la 11a e la 13a settimana di gravidanza. Il motivo è semplice, in quello specifico lasso di tempo si ha il quantitativo giusto di dna fetale circolante nel sangue materno. Quindi è fortemente sconsigliato effettuarlo prima della undicesima settimana.
Bi test: come si fa
Effettuare il bi test è molto semplice, basterà effettuare sulla mamma un semplice prelievo di sangue. Inoltre, essendo un esame non invasivo, non necessita di particolari preparazioni da parte della paziente. In generale questo test viene effettuato in maniera combinata con la translucenza nucale (ecografia).
Valori bi test: come si interpreta il risultato
Il risultato del bi test viene espresso come un indice di rischio, che indica la probabilità di avere un feto affetto da una determinata patologia. I valori del bi test sono:
- Alto rischio: valori tra 1:1 e 1:250
- Rischio intermedio: valori tra 1:250 e 1:1000
- Basso rischio: valori superiori a 1:1000
In generale il bi test non viene quasi più prescritto, sia perché è un test vecchio sia perché sul mercato sono presenti prodotti con un’accuratezza maggiore. Il FetalDna, ad esempio, riesce a raggiungere una precisione di circa il 99%, mentre il bi test non supera il 90-92%.